giovedì 30 ottobre 2008

6.07. Che cosa significano le analisi del suolo sottostante le "scie chimiche", che hanno rivelato quarzo, titanio, alluminio, sali di bario e altro?

Niente. Perché non ha senso fare analisi del suolo, che sta a chilometri di distanza dalla fonte delle presunte scie: è come annusare i piedi a mio cugino per sapere se mi sono lavato i miei.

Non c'è alcuna prova di legame fra queste sostanze e le scie degli aerei. Le sostanze trovate dalle analisi possono provenire da fonti di ogni sorta: per esempio, da una strada vicina, sulla quale transitano veicoli che emettono gas di scarico, o da uno stabilimento industriale. Il vento può portare polveri e particelle su grandissime distanze, come dimostra la sabbia dei deserti africani che talvolta impolvera le auto parcheggiate nelle città italiane.

Molte di queste sostanze, inoltre, sono presenti per ragioni assolutamente naturali: non bisogna farsi spaventare dai loro nomi usati ad effetto dai sostenitori delle "scie chimiche".

  • Il bario, per esempio, è un additivo della carta ed è un componente del vetro, dei mattoni e delle gomme; viene usato in moltissimi processi industriali (fonte). Nella crosta terrestre naturale ce ne sono in media tra i 250 e i 390 mg per ogni kg di terreno (ossia 4 grammi ogni 10 kg), molto più del carbonio, l'elemento di cui tutti noi siamo composti.
  • L'alluminio è un elemento diffusissimo sulla crosta terrestre: ne costituisce dal 7 all'8% (fonte).
  • Il quarzo è un ossido di silicio, e ossigeno e silicio sono rispettivamente il primo e il secondo più diffuso elemento della crosta terrestre.
  • Il titanio è il nono nell'ordine degli elementi della crosta terrestre (viene prima del bario). Mediamente, un kg di terreno ne contiene 6,3 g.

In altre parole, le analisi rivelano che il terreno analizzato è normalissima terra. Non occorre neppure tirare in ballo l'inquinamento.